CHI SIAMO
Ensemble Nuria
"Ensemble Nuria -Ensemble internazionale specializzato in musica ebraica antica italiana"
La nostra storia
Precedentemente noto come Ensemble Bet Hagat, l'Ensemble Nuria è un ensemble internazionale con sede a Ein Karem, Gerusalemme.
Fondato da Ayela Seidelman, è un ensemble modulare incentrato sulla simbiosi dei primi ebrei
musica con le culture vicine che la circondano e la permeano, ed è dedicata alla celebrazione e
comunicare rispetto e tolleranza tra background, fedi e culture diverse.
dalla critica importante lavoro dell'etnomusicologo Leo Levi, è orgoglioso di aprire la strada alla rievocazione della performance di ciò che era quasi perduto
patrimonio musicale dell'ebraismo italiano e rivitalizzare i tradizionali piyyutim con una voce pluralistica e contemporanea.
Conoscici
Il nostro fantastico team
Incontra le persone di talento che compongono l'ensemble nuria. Ogni membro porta le proprie capacità uniche e la passione per la musica, creando una miscela armoniosa che affascina il pubblico.
Sulla musica ebraico-italiana:
'Illumination II: Musica italo-ebraica di conforto e speranza' presenta la seconda raccolta di musica tradizionale italo-ebraica dell'Ensemble Nuria (ex Ensemble Bet Hagat), quasi perduta nel mondo dopo la devastazione degli ebrei italiani durante l'Olocausto. Come nel nostro album precedente, "Illumination: Early Italian-Jewish Spiritual Music", molti dei tradizionali "piyyutim" italo-ebraici registrati qui sono ampiamente sconosciuti al grande pubblico.
L'etnomusicologo italo-israeliano Leo Levi dedicò i decenni successivi alla seconda guerra mondiale al compito di registrare gli ultimi resti della musica sinagogale italo-ebraica in 20 diverse comunità ebraico-italiane. Grazie alla sua impresa singolarmente preveggente, Levi è riuscito quasi da solo a preservare il tesoro che è la musica tradizionale ebraico-italiana. Se non avesse sacrificato anni della sua vita per ottenere queste rare registrazioni sul campo nel preciso momento storico in cui lo fece, gli anziani della comunità che avevano mantenuto queste tradizioni musicali secolari certamente non sarebbero più esistiti, e quindi quasi tutte le tracce di questo straordinario patrimonio musicale e culturale sarebbe svanito.
Le culture ebraica e cristiana italiana del periodo rinascimentale e barocco erano allo stesso tempo separate e anche strettamente connesse, e la stessa musica sinagogale ha sempre adattato e riflesso melodie e stili contemporanei, apparentemente non correlati. È stato quindi un passo naturale presentare opere della prima musica spirituale dell'Italia ebraica (tutti i cui testi erano in uso già nel 1600 e anche prima) viste attraverso il prisma degli stili musicali prevalenti nello stesso periodo in cui Salamone Rossi e Proprio Benedetto Marcello realizzò importanti opere sinagogali: rinascimentale e barocca. In qualità di specialisti della musica italiana antica, ciò comportava l'interpretazione di quali stili musicali contemporanei predominanti al di fuori del ghetto in Italia a quel tempo fossero probabilmente riflessi nelle opere ebraiche (che sarebbero state eseguite - durante i servizi sinagogali - solo vocalmente). Il compito di far rivivere questi pezzi e presentarli nel contesto più completo della cultura italiana in cui abitavano è stato affascinante, poiché le opere si sono rivelate nella loro bellezza e spirito unici.
La comunità ebraica italiana del tardo Rinascimento e del Barocco era suddivisa in quattro gruppi distinti, ciascuno dei quali manteneva la propria sinagoga e identità all'interno della comunità ebraica generale. Gli Italyani e i Bnei Romy furono l'originaria e la più antica delle comunità ebraiche italiane, discendenti in parte dagli esuli portati a Roma dalla terra d'Israele dopo la distruzione di Gerusalemme nel 70 d.C. Si ritiene che data l'antichità delle origini di queste comunità sia possibile che i riti contenuti nel loro libro di preghiere siano un diretto residuo della comunità ebraica della terra d'Israele, prima dell'esilio a Roma. I sefarditi discendevano dalle comunità di ebrei spagnoli e portoghesi esiliati durante l'Inquisizione. Gli Ashkenaziti discendevano da comunità ebraiche tedesche, esiliate nel XV secolo, che si stabilirono nel Nord Italia. La quarta comunità, "APAM" (le lettere ebraiche significano Asti, Fossano e Moncalvo), si stabilì nell'Italia nordoccidentale dopo essere stata espulsa dalla Francia alla fine del XIV secolo.
Fonti musicali che esploriamo:
Materiale di origine d'archivio registrato utilizzato nelle trascrizioni:
Collezione Leo Levi e collezioni del Centro di ricerca sulla musica ebraica (Università ebraica di Gerusalemme) tramite: sito web "An Invitation to Piyut" della Biblioteca nazionale ebraica
'Tradizioni musicali ebraiche italiane' dalla Collezione Leo Levi (CD; a cura di Francesco Spagnolo) Roma/Gerusalemme (Centro Ricerche sulla Musica Ebraica-2001)
Archivio sonoro nazionale, Biblioteca nazionale israeliana
Il Thesaurus online della musica liturgica ebraico-italiana